Tra il 6 e il 10 luglio parte la nuova emissione del titolo di stato per finanziare le spese pandemiche. Si tratta di un titolo Step – Up a cedole crescenti. I primi 4 anni 1,15%, i successivi 3 anni al 1,3% e gli ultimi 3 anni al 1,45%.
Attenzione, il tasso sarà crescente solo per chi deterrà il titolo per tutta la durata. In questo caso il rendimento medio sarà pari a 1,285% annuo lordo. A questo tasso sarà aggiunto alla scadenza decennale il premio fedeltà compreso tra 1% e 3%. Quest’ultima variabile dipenderà dalla crescita del Pil dell’Italia nello stesso periodo.
Considerando il premio finale riconosciuto solo ai sottoscrittori iniziali, Il tasso effettivo medio lordo annuo sarà compreso tra una forbice del 1,385% e 1,585%.
Vediamo il BTP tradizionale di pari durata già quotato sul mercato, BTP 01 agosto 2030 al tasso fisso del 0,95% al prezzo di oggi 6 luglio 2020, ha un prezzo di 97,10% con un rendimento lordo del 1,28% garantito.
Conclusioni:
- Se non viene portato alla scadenza, il BTP futura ha un rendimento annuo del 1,15% non solo per il sottoscrittore iniziale ma anche per gli acquirenti e ciò sarà chiaramente valutato nella quotazione futura del titolo con una penalizzazione rispetto al Btp tradizionale.
- I due titoli si equivalgono come rendimento cedolare medio solo se il BTP Futura viene detenuto dal primo sottoscrittore fino alla scadenza.
- Il sorpasso di rendimento avviene per mezzo del 1% di rendimento garantito a scadenza e può accrescere fino ad un massimo di un ulteriore 2% a fronte di condizioni favorevoli per l’economia italiana.
Il Btp Futura può convenire a quei risparmiatori che sicuramente non utilizzeranno quella quota di capitale per i prossimi 10 anni. In questo caso possono ottenere qualcosina in più per mezzo del bonus finale. Altrimenti è migliore il BTP tradizionale di egual durata già quotato, che in caso di rimborso anticipato, garantisce a prescindere un rendimento più alto e quindi una maggiore appetibilità per gli acquirenti in quanto avrebbero la possibilità di acquistare un titolo ad un rendimento fisso del 1,28% anziché all’1,15%, con una conseguente migliore valutazione dei prezzi sul mercato per il cedente.
Se si volesse puntare su un titolo più appetibile in caso di rimborso per tutta la durata, il BTP 01 marzo 2032 a tasso fisso del 1,65% al prezzo odierno di 102,70% (attenzione con una durata di 1 anno e 8 mesi maggiore), si avrebbe lo stesso rendimento lordo del BTP Futura portato alla scadenza inclusi il premio base del 1%. Tuttavia in caso di rivendibilità, Il BTP 2032 con il suo rendimento superiore per gli acquirenti, potrebbe scontare un prezzo migliore. Anche in questo caso attenzione alla variabile risalita dei tassi di mercato, che potrebbe penalizzare i titoli con scadenze più lunghe. Quindi se fra 10 anni, alla scadenza del BTP Futura i tassi di mercato a due anni saranno oltre il 2%, avendo avendo ancora in portafoglio IL BTP 2032 con una vita residua di ancora 20 mesi, vi dovrete accontentare del suo tasso alla scadenza del 1,385% annuo. Ma potremmo essere ancora in contesto di tassi a zero a breve termine e in questo caso ad avere un titolo più lungo avremmo fatto un ottimo affare.